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[club cultural tour] Fondazione Prada Milano 24 giugno 2016

Lo scorso venerdì 24 giugno i soci del Club GAMeC sono stati in visita presso la Fondazione Prada situata in Largo Isarco, Milano. Dalle 18,00 per circa un paio d’ore siamo stati condotti da Nicole Merisio, operatrice culturale presso la stessa fondazione, nella visita di tutti gli spazi della nuova bellissima sede milanese, progettata dallo studio di architettura guidato da Rem Koolhaas e caratterizzata da un’articolata configurazione architettonica che combina edifici preesistenti e tre nuove costruzioni (Podium, Cinema e Torre).

Il primo spazio visitato è stato il Podium, ospitante parte della mostra To the Son of Man Who Ate the Scroll, progetto ideato e curato da Goshka Macuga. Osservando l’angoscia che accomuna l’umanità di fronte all’idea della propria estinzione, Macuga si pone un interrogativo essenziale: quanto è importante affrontare la questione della “fine” nel contesto della pratica artistica attuale?

La visita è proseguita al piano superiore, dove è situata l’installazione Before the Beginning and After the End: cinque enormi tavoli ricoperti di rotoli di carta distesi, scritti ed illustrati con bozzetti, schizzi e immagini da robot meccanici, raccontano la storia del progresso dell’umanità. Opere d’arte antica e contemporanea nonché oggetti, documenti, libri sono disseminati sui tavoli in reciproco dialogo.

A seguire negli spazi della vecchia Cisterna abbiamo potuto ammirare il lavoro di Macuga composto da 73 teste bronzee raffiguranti 61 figure storiche e contemporanee, collegate tra loro da lunghe aste metalliche, in una sorta di immaginario dialogo tra menti eccelse di epoche differenti.

La mostra successiva è stata Kienholz: Five Car Stud, curata da Germano Celant, comprendente una selezione di opere realizzate da Edward Kienholz e Nancy Reddin Kienholz, tra le quali la storica installazione che dà il titolo alla mostra. Un lavoro dall’impatto davvero intenso, la raffigurazione di una scena di violenza razziale che trasporta il pubblico all’interno di un’atmosfera da incubo, una scossa per gli animi e lo coscienze che non può non portare a riflessioni su tematiche importanti e ancora di grande attualità come il razzismo, l’accettazione del diverso, il rispetto della persona, la presunzione di superiorità di certi popoli rispetto ad altri. Davvero impressionante, merita una visita in Fondazione anche solo questa storica installazione.

Infine, condotti da Nicole presso la galleria Nord, abbiamo visitato la collettiva curata da Thomas Demand intitolata L’image volée: comprendente più di 90 lavori realizzati da oltre 60 artisti dal 1820 a oggi, indaga le modalità con cui tutti noi ci richiamiamo a modelli preesistenti e come gli artisti hanno sempre fatto riferimento a un’iconografia precedente per realizzare le proprie opere.

Link utili per approfondire:

GOSHKA MACUGA: TO THE SON OF MAN WHO ATE THE SCROLL

KIENHOLZ: FIVE CAR STUD

THOMAS DEMAND: L’IMAGE VOLEE

 

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