[Club GAMeC Prize] 8 giugno | Inaugurazione e premiazione IV Edizione
Il Club GAMeC Prize, premio istituito nel 2016, giunge alla quarta edizione e prosegue nella sua missione che ha come principale obiettivo il sostegno dell’arte giovane ed individuare le eccellenze e le tendenze in tema di linguaggio e tecnica.
Club GAMeC Prize | La mostra: IV
Quest’anno è stata invitata a partecipare come curatrice Ilaria Gianni che ha realizzato la mostra IV, dove saranno esposti i lavori di quattro giovani artisti: Benni Bosetto, Roberto Fassone, Corinna Gosmaro e Namsal Siedlecki.
La tetraktýs, o numero quaternario, rappresentava per i pitagorici la successione aritmetica dei primi quattro numeri interi positivi, un quartetto che geometricamente si poteva disporre nella forma di una piramide. Nel quaternario si trova così la prima figura della geometria solida, immagine metaforica dell’universale e dell’immortalità.
Ma IV è anche il numero collegato al primo chakra Muldahra, come IV sono i petali che lo raffigurano, simboleggiando la stabilità, l’esistenza terrena, la realtà fisica e la manifestazione universale. IV sono i punti cardinali, le fasi della vita dell’uomo, gli elementi.
In un’epoca in cui la stabilità e la certezza sembrano condizioni distanti e irreali, il numero IV diventa il miraggio su cui potenzialmente ancorarsi per avviare un percorso critico, creativo, esistenziale, per fare il punto su ciò che è stato e cimentarsi in inedite deviazioni narrative.
Club GAMeC Prize | La commissione
Una commissione di esperti valuterà i progetti e proclamerà il vincitore. La giuria della quarta edizione è così composta:
Lorenzo Giusti – Direttore GAMeC (Presidente della giuria)
Stefano Raimondi – Presidente The Blank
Manuela Valentini – Curatrice della 3° edizione del premio
Giancarla Bonaldi – Consigliere Club GAMeC
Sergio Beretta – Collezionista e Sostenitore Club GAMeC
Club GAMeC Prize | Gli artisti
La pratica artistica di Benni Bosetto deriva da un processo di decostruzione di frammenti narrativi, tratti da un background in cui antropologia, credenze magico-religiose e popolari vengono rielaborate e riunite mediante il disegno, la scultura e la performance. Questo insieme di storie, fotografie, fatti di cronaca e credenze religiose sono ri-assemblati dall’artista, neutralizzandone la derivazione storica ed etnografica, per trasformarle in strumenti di lavoro. In questo procedimento di assimilazione intuitiva delle fonti, Bosetto legge i materiali di ricerca basandosi sugli elementi compositivi, sulla gestualità e sulle diverse tipologie di rappresentazione del corpo, per poi elaborarli in un linguaggio artistico dalla forte componente espressiva.
Roberto Fassone è un brupo muschiato del nord che si nutre principalmente di eucalipto, scheletri invisibili, bimbi stonati, campi da gioco per sport immaginari e parole inventate. Vive in branchi di brupi, dove si chiacchiera di coincidenze, eccezioni, fiabe paurose russe e Meret Oppenheim. Il brupo può vivere fino a domani mattina e raggiunge generalmente una lunghezza simile alla distanza tra una noce e una pessima idea. Ogni volta che gratti questa frase nasce un brupo.
Corinna Gosmaro indirizza la sua indagine verso il rapporto tra l’essere umano e i suoi retaggi culturali simbolici intesi nella loro trasversalità temporale, geografica, culturale. La sua attenzione si focalizza sulle modalità di costruzione della memoria, esplorando le sue fasi di elaborazione e trasmissione. Attenta a carpire e interpretare alcuni elementi primari che hanno accompagnato la storia dell’umanità caratterizzandone passaggi ed evoluzioni grazie alla loro intrinseca forza espressiva, Corinna Gosmaro sceglie di studiare la complessità dell’archetipo culturale. Il suo lavoro da vita ad un dialogo tra ciò che sembra cristallizzato nella storia e ciò che va ancora assimilato, costruendo un universo di visioni sospese e condivise.
La poetica di Namsal Siedlecki si concentra sulla trasformazione fisica dei materiali e sul recupero di tecniche di lavorazione antiche, offrendo il pretesto per mettere in discussione la natura degli oggetti. Nei lavori dell’arista la storia viene riportata a galla nelle sue manifestazioni tangibili e nel suo bagaglio di conoscenze che rischia di cadere nell’oblio. Namsal Siedlecki avvia un cortocircuito tra epoche, accostando saperi e tradizioni primordiali con usanze e desideri contemporanei, in un emblematico processo di stratificazione temporale.
L’opera vincitrice verrà acquisita dal Club GAMeC ed entrerà a far parte della Collezione della Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo – GAMeC.
Club GAMeC Prize | Info utili
L’evento promosso dall’associazione Club GAMeC, amici della Galleria d’arte Moderna e Contemporanea di Bergamo – GAMeC, si svolgerà presso le sale di
Palazzo Camozzi – via Camozzi, 144 (Bergamo)
sabato 8 e domenica 9 giugno.
Club Gamec Prize è un’iniziativa promossa in collaborazione con GAMeC – Galleria d’arte Moderna e contemporanea di Bergamo e ha il supporto di Banca Galileo.
CLUB GAMeC PRIZE
4a Edizione
Bergamo | Palazzo Camozzi – via Camozzi, 144
8 -9 giugno 2019
Inaugurazione e premiazione: sabato 8 giugno 2019, 15.00
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